Come è possibile ricreare nella propria abitazione un minuscolo frammento delle grandi barriere coralline.
La maturazione biologica
Dopo aver controllato il perfetto funzionamento degli accessori tecnici ed aver aggiunto la quantità di sale marino sintetico necessaria per raggiungere
una densità di circa 1024 è bene lasciare l'acquario in funzione per un paio di giorni, a luci spente ma con tutti gli altri accessori in funzione.
Dopo circa due giorni di funzionamento l'acquario dovrebbe aver raggiunto un primo equilibrio chimico fisico che conviene controllare effettuando dei
semplici test: densità intorno ai 1024, temperatura 22° / 24°, PH 8,4, nitriti, nitrati e fosfati assenti.
Qualora questi valori non fossero stati raggiunti si può intervenire con gli appositi correttori reperibili nei
Negozi specializzati.
Raggiunto il primo equilibrio chimico fisico inizia la fase più delicata: far raggiungere alla nostra vasca, appena allestita, l'equilibrio biologico
necessario ad un corretto mantenimento dei nostri ospiti.
Il metodo più semplice e che dà i migliori risultati consiste nell'aggiungere pochi frammenti di roccia viva ben spurgata che apporteranno le prime tracce
di vita nella nostra vasca.
E' di vitale importanza aggiungere, per la prima volta, solo pochi frammenti, evitando di farsi prendere la mano dall'acquisto di qualche pezzo interessante;
questi primi pezzi di roccia viva contengono già qualche piccolo invertebrato e, sopratutto, i batteri che dovranno colonizzare la sabbia del fondo ed i
materiali filtranti del filtro.
In questo periodo può risultare utile l'aggiunta di quei preparati, reperibili sempre nei negozi specializzati, a base di batteri liofilizzati.
L'allestimento della barriera
Passate un paio di settimane dal primo inserimento, nell'acquario si dovrebbe essere formata una sufficiente flora batterica capace di sostenere
ulteriori aggiunte di roccia viva ma è meglio controllarne l'attività con l'apposito test dei nitriti (NO2) che devono risultare assenti.
Se il test da risultati positivi occorre aspettare ancora, magari aggiungendo ancora dei batteri liofilizzati che favoriscono la colonizzazione del filtro.
Se, invece, il risultato dei test certificasse la totale assenza di nitriti si può aggiungere qualche altro pezzo di roccia viva, cominciando a creare una
disposizione armoniosa che riproduca, per quanto possibile, una porzione del Reef, ricca di anfratti e nascondigli; in questa fase è utile consultare le
schede dei Pesci Marini Tropicali e degli
Invertebrati Marini Tropicali per ottenere qualche spunto per la disposizione.
E' sempre bene non aver fretta a terminare la disposizione delle rocce vive per permettere alla flora batterica di equilibrarsi alle esigenze della vasca.
Se sulle rocce che si vanno ad aggiungere sono presenti forme di vita che richiedono la luce per vivere, alghe o invertebrati simbionti, si inizia ad
accendere le luci dell'acquario, impostanto una quantità iniziale di 8 / 10 ore giornaliere, preferibilmente divise in due periodi interrotti da un paio di
ore di buio.
L'esigenze degli invertebrati simbionti sono talmente varie che non è possibile stabilire delle regole precise per quanto riguarda l'intensità
ed il periodo dell'illuminazione quindi solo dall'osservazione quotidiana dell'acquario appena allestito si può capire se la quantità di luce somministrata è
giusta oppure, troppa o troppo poca ed intervenire sull'accensione oppure aumentando o modificando il parco lampade disponibile.
Per capire se le condizioni ambientali sono le più indicate conviene sempre fare riferimento alle schede degli
Invertebrati Marini Tropicali per individuare le giuste esigenze
degli ospiti del nostro acquario.
Finalmente gli ospiti
Terminato l'allestimento della parete del Reef, lasciato passare ancora qualche giorno ed effettuato un controllo dei valori, si può cominciare ad inserire,
sempre con molta pazienza, qualche ospite nella nostra vasca appena allestita.
Ovviamente vi è una grande varietà di ospiti che potremmo acquistare e conviene sempre far riferimento alle schede dei pesci tropicali e degli invertebrati per
orientare le nostre preferenze verso quelle specie che più ci piacciono; l'unica ulteriore attenzione consiste nello scegliere esemplari un poco più piccoli di quanto
ci piacerebbe per dar loro una maggior facilità nell'ambientazione e modo di crescere sotto i nostri occhi.
Per gli organismi sessili, attaccati cioè al substrato, è conveniente incastrare il piccolo pezzo di roccia, con il quale li hanno venduti, nella composizione
dell'ambientazione; per quelli liberi di nuotare basta liberarli, a luci spente, in modo da permettergli di trovare da soli il posto che più gli conviene.
Manutenzione e mantenimento giornaliero
Per quanto fatto bene l'allestimento non è scontato che l'acquario proceda indefinitivamente senza una costante ed attenta manutenzione che deve articolarsi
su tre tipi di frequenza degli interventi: giornalieri, settimanali, a lunghi periodi.
Ogni giorno, oltre a dar da mangiare ai nostri ospiti, bisogna controllare il funzionamento degli accessori tecnici, pulire la fase di filtraggio meccanico del filtro,
oppure la spugna sintetica nella Sump o svuotare il bicchiere dello Schiumatoio, e controllare la temperatura con l'apposito termometro; è molto importante
aggiungere quotidianamente un'appropriata dose di Oligoelementi e di Biolelementi liquidi per integrare quelli consumati o persi.
Manutenzione e mantenimento settimanale
Ogni settimana occorre pulire i cristalli della vasca con le apposite calamite ed aspirare con un
tubicino o un sifone i residui di mangime che si sono accumulati, in questo modo si toglie anche un poco di acqua che deve essere ripristinata sempre con acqua
preventivamente preparata a parte con i sali sintetici, ben ossigenata e lasciata riposare qualche giorno.
Settimanalmente bisogna anche controllare i valori di PH, nitriti, nitrati e fosfati ed agire di conseguenza.
Un PH basso può essere corretto con un apposito alcalinizzante o, se il fatto si verifica spesso, aumentando la quantità di acqua sifonata settimanalmente.
I nitriti dai valori leggermente alti vanno corretti con una più accurata attenzione nella somministrazione dell'alimentazione;
se invece i valori sono molto alti o, addirittura, è presente una più o meno evidente velatura dell'acqua, è sintomo o di un malfunzionamento dell'attrezzatura
tecnica che occorre prontamente controllare e riparare oppure dalla dipartita di qualche esemplare che occorre individuare ed eliminare prontamente.
Valori eccessivi di nitrati e di fosfati, sintomo di un corretto funzionamento dell'acquario, possono essere corretti o inserendo nel filtro esterno le apposite
resine assorbenti oppure effettuando un semplice cambio parziale dell'acqua che và ripristinata sempre con acqua trattata come sopra.
Manutenzione e mantenimento mensile
Ogni mese conviene anche togliere con un sifone o con una campana aspirasedimenti, circa un terzo o più dell'acqua e ripristinarla con della nuova,
sempre trattata a parte e lasciata riposare.
Ogni mese occorre anche sostituire la zona di filtraggio meccanico per togliere i depositi organici che vi si sono accumulati e ripristinare il corretto
flusso di acqua nel sistema di filtraggio.