Grosso Antozoo ermatipico coloniale, appartenente all'ordine dei Madreporari o Scleractinia, famiglia delle Merulinidae; è endemico
nell'Oceano Indiano e nell'Oceano Pacifico; Mar Rosso, Golfo di Aden, Grande Barriera Corallina australiana, Polinesia.
Il singolo antozoo, della grandezza di 10 / 15 mm, presenta un corpo cilindrico, detto colonna, formato da due strati di tessuto epiteliale, lo
strato esterno è detto Ectoderma mentre quello interno Endoderma o Gastroderma, separati da un terzo strato, di consistenza gelatinosa, detto
Mesoglea; la colonna è ricoperta da un esoscheletro calcareo, detto corallite, poroso, dalla forma di cono o di calice; il
corallite, dalla sezione trasversale irregolare, è dotato di radi setti radiali dentellati, irregolari, che si estendono anche sul bordo esterno del corallite
stesso; i setti si svilupano anche in altezza, molto oltre il bordo del corallite formando una serie di ventagli che delimitano un ampio cratere in cui è situata
l'apertura orale o stoma; lo stoma permette la comunicazione con la cavità gastrovascolare interna, detta Celenteron, suddivisa in sei camere radiali; il
celenteron assolve sia alla funzione digestiva che a quella respiratoria.
La colonia, formata da molti polipi, talmente uniti da sembrare un corpo unico, è caratterizzata da uno scheletro calcareo più o meno globulare,
prodotto dal cenosarco comune, sul quale si sviluppano radialmente i coralliti dei singoli individui, così vicini gli uni agli altri da assumere una forma irregolare,
ma, comunque, distinti gli uni dagli altri, disposizione Plocoide; alla morte di un individuo il cenosarco provvede a livellare lo spazio risultante per
permettere l'insediarsi ad un nuovo polipo; in tal modo la colonia cresce nel tempo di diametro.
Il genere Dipsastraea è molto simile al genere Favites ma se ne distingue per la conformazione dei coralliti; nelle Dipsastraea i
coralliti sono distinti gli uni dagli altri e hanno le pareti divise da una piccola intercapedine, riempita dal cenosarco comune, nelle Favites i coralliti
sono fusi insieme, in un unico corpo, con le pareti condivise da più antozoi vicini.
La Dipsastraea favus si distingue dagli altri appartenenti al suo genere per avere i polipi abbastanza grandi e dal perimetro irregolare,
quasi poligonale.
La Dipsastraea favus si sviluppa solitamente ben infissa su di un substrato roccioso o ciottoloso, fino alla profondità di 50 metri,
assumendo la caratteristica forma semiglobulare di un cervello o di un alveare, da cui il curioso nome comune.
I polipi sono generalmente di color verde, marrone o rosso con, spesso, il bordo a contrasto, il colore è variabile per la quantità di alghe simbionti,
del genere delle Zooxantelle, più o meno presenti nel cenosarco.
Il Zooxanthella, è un genere di microscopiche alghe unicellulari, comunemente denominate zooxantelle, che vivono in simbiosi con i polipi delle Merulinidaee
con altre specie di invertebrati marini (Alcyoniidae, Acropore, Pocilloporidae, Tridacna); esse, come tutti gli organismi vegetali, assorbono l'anidride carbonica ed
i sali minerali e, grazie alla luce solare, li trasformano in numerose sostanze nutritive che vengono successivamente cedute all'organismo che le ospita; in questo modo
la Dipsastraea favus che ospita le zooxantelle riceve gran parte del nutrimento che le occorre dalla simbiosi.
Di notte, in posizione di riposo, dal cenosarco carnoso si elevano numerosi tentacoli urticanti lunghi sino a 20 mm rendendo l'individuo molto
simile ad una attinia (Sclerattinia).
In situazione di normale illuminazione, invece, i polipi carnosi si gonfiano enormemente formano un'unica massa di tessuto, esponendo in questo
modo quanto più cenosarco possibile alla luce, per favorire la fotosintesi delle Zooxantelle in esso contenute.
Antozoo, relativamente molto robusto e resistente, preferisce essere collocato nella vasca in corrispondenza di una corrente di acqua di media
intensità, ottenuta con l'uso delle apposite Pompe di Movimento tale da far muovere dolcemente i
tentacoli, quando sono estroflessi, senza però strapazzarli troppo.
La Dipsastraea favus ha bisogno, inoltre, di una intensa illuminazione, preferibilmente con luce di colorazione fredda, 10.000 K° ed oltre,
ottenuta con lampade fluorescenti lineari o con lampade HQI.
Per prolungare la loro permanenza in acquario, è indispensabile mantenere un pH elevato, elevati livelli di Calcio, Magnesio e Stronzio ed inoltre i
livelli di fosfati e nitrati il più vicino possibile allo zero.
Per il suo ottimale mantenimento in acquario sono necessarie vasche con acqua ben ossigenata e filtrata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; per mantenere i nostri
ospiti in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati
all'interno di un'apposito Schiumatoio.
E' molto consigliabile preparare l'acqua dell'acquario con Sali Marini sintetici di ottima qualità, il costo
superiore verrà ammortizzato in poco tempo, effettuare abbondanti cambi parziali, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, ed aggiunte settimanali di
Oligoelementi e Bioelementi, nonché integratori di Calcio, Magnesio e Stronzio.
Antozoo ermatipico, in natura si nutre sia dei nutrienti prodotti dalle alghe Zooxantelle che di piccoli organismi plantonici che cattura con i suoi
tentacoli urticanti; in acquario deve essere nutrito con plancton Liofilizzato o meglio surgelato, fatto rinvenire qualche
minuto in acqua, preferibilmente la stessa dell'acquario, oppure con un apposito mangime per filtratori, da spuzzare con una apposita siringa nei pressi della colonia
durante le ore crepuscolari o notturne.
Appartenendo all'ordine dei Madreporari è soggetto a limitazione nell'importazione, necessita infatti di un certificato C.I.T.E.S.,
ma per la sua robustezza e la facilità dell'allevamento è comunque consigliabile anche per un acquariofilo alle sue prime esperienze con l'acquario di barriera.