Varietà di allevamento di un cipriniforme della famiglia dei Cyprinidae originario dell'estremo oriente: Cina, Corea e Giappone; per la sua robustezza e per la facilità dell'allevamento è
ormai una specie allevata in tutto il mondo sia per l'acquariofilia che per fontane, vasche e laghetti situati all'aperto, in tutta la zona temperata del globo.
L'allevamento del Carassius auratus in Cina e Giappone risale a più di mille anni fa; in quei tempi non veniva allevato in acquari di vetro bensì in grossi vasi di porcellana dalla
forma a conca, detti Cachepot; per questo motivo era più importante l'aspetto che si poteva vedere dall'alto piuttosto di quello visto di profilo; per questo motivo gli appassionati di allora cominciarono
a selezionare varietà che avessero un aspetto particolare se viste dall'alto; così venne selezionato il Fantail con la sua particolare forma ad uovo e la pinna caudale completamente divisa in due lembi che
si evidenzia in maniera notevole se osservato dall'alto, mentre nuota pacifico in un vaso non trasparente, in una fontana od in una vasca all'aperto.
Presenta un corpo ovoidale, a forma di pugno, molto più gonfio e tozzo rispetto a quello del Carassius auratus normale; la testa è appuntita, priva di scaglie e raccordata da una
fronte ed una gola leggermente concave; gli occhi sono relativamente piccoli e leggermente sporgenti; davanti agli occhi vi sono due corte narici tubolari, con funzione olfattiva; la bocca, piccola, è
posta in posizione terminale ed è priva di denti; all'interno della cavità orale sono presenti due ossa falciformi, dette denti faringei, munite di numerose protuberanze ossee adattate alla masticazione;
intorno alla bocca, contrariamente alle altre specie di Cyprinidae, non sono presenti dei bargigli; la linea laterale è completa e leggermente sinusoidale; il peduncolo caudale, lungo e sottile, è
ben distinto.
La pinna dorsale, dalla forma trapezoidale e sostenuta da 3 o 4 spine rigide, seghettate posteriormente, e da 14 / 20 raggi molli, si estende dalla metà del dorso e termina con un piccolo lobo
posteriore dall'apice arrotondato; la pinna anale, dalla forma triangolare e sostenuta a sua volta da 2 o 3 spine rigide, seghettate posteriormente, e da 4 / 7 raggi molli, si stende sulla parte finale del
ventre e termina con un piccolo lobo posteriore dall'apice molto arrotondato; la pinna caudale è molto particolare e la sua forma è determinante; è divisa in due lembi completamente distinti, uniti solo
all'intersezione con il peduncolo caudale; il margine posteriore di ogni lembo è profondamente inciso e diviso in due lobi, asimmetrici e con gli apici molto arrotondati; le pinne ventrali, molto lunghe e
dalla forma triangolare con l'apice arrotondato, sono poste in corrispondenza dell'inizio della pinna dorsale; le pinne pettorali, triangolari e con il margine obliquo, sono poste ad un livello inferiore
di quello della bocca.
La livrea degli esemplari giovani è di color grigio argento, con qualche riflesso bronzeo; dalla dodicesima settimana in poi, se la temperatura è superiore ai 18° / 20°, comincia ad apparire la
livrea di color giallo uovo o arancione carico, con riflessi dorati, tipica degli esemplari adulti; spesso le pinne hanno il margine distale semi-trasparente con riflessi turchesi.
Non vi sono grosse differenze tra gli esemplari di sesso femminile e quelli di sesso maschile; quest'ultimi sono solo leggermente più snelli di quelli di sesso femminile e presentano, durante
il periodo della riproduzione, dei tubercoli nunziali sull'opercolo branchiale, sul dorso e sulle pinne pettorali.
Varietà leggermente più delicata della forma originaria, è assai facile da allevare in un acquario di comunità anche con pesci più piccoli; non è richiede particolari valori dell'acqua ma solo una temperatura
costante, e l'unica precauzione consiste nel fornirgli molto spazio per nuotare; per arredamento qualche pianta robusta, rocce e legni di torbiera vanno benissimo.
Il Carassius auratus 'Fantail' è più delicato della varietà originale e teme i bruschi cambiamenti di temperatura; quindi è adatto a vivere in vasche e fontane all'aperto,
sia di estate che di inverno, purchè siano vasche di grande capacità, preferibilmente interrate, e ci sia un sistema di ossigenazione e di filtraggio dell'acqua; nelle vasche all'aperto deve essere nutrito
con molta parsimonia in quanto si riesce a cibare con tutto cio che cade o nasce nella vasca: alghe, piante ed insetti, mantenendola così pulita.
In natura è onnivoro, si nutre di tutto quello che può trovare in acqua, sul fondo o sulla superficie; spesso viene a galla oppure rovista sul fondo per raccogliere le minute particelle
alimentari che vi si trovano; in acquario accetta qualsiasi mangime: è preferibile somministrare chironomus surgelato, per mantenere il suo colore, oppure liofilizzato o l'apposito mangime secco in
scaglie o in granuli; il mangime deve essere somministrato con molta parsimonia e più volte al giorno.
La riproduzione, stimolata da un innalzamento della temperatura, in un acquario casalingo è resa difficile dalle dimensioni degli individui maturi mentre riesce facilmente nelle vasche all'aperto;
la femmina dopo un intenso corteggiamento da parte del maschio espelle le uova che vengono immediatamente fecondate dal maschio; per evitare che gli stessi riproduttori se ne nutrano, conviene far avvenire
la deposizione in una vasca apposita, dotata di una griglia a maglie larghe ad un paio di centimetri dal fondo e qualche filo di Ceratophyllum demersum come arredamento; per facilitare la deposizione
in una vasca all'aperto conviene sistemare una zona con un fondo composto da grossi sassi rotondi, qualche pianta robusta, e con un livello dell'acqua non superiore ad una ventina di centimetri.
In una vasca interna, una volta terminata la deposizione, conviene togliere i riproduttori e cambiare una parte dell'acqua; dopo 5 / 7 giorni avviene la schiusa ed i piccoli avannotti, in una
decina di giorni, dovranno riassorbire il sacco vitellino; solo ora potranno essere alimentati con naupli di artemia salina, tuorlo d'uovo essiccato o altri appositi mangimi per avannotti.