Varietà di allevamento di un cipriniforme della famiglia dei Cyprinidae originario dell'estremo oriente: Cina, Corea e Giappone.
L'allevamento del Carassius auratus in Cina e Giappone risale a più di mille anni fa; in quei tempi non veniva allevato in acquari di vetro bensì in grossi vasi di porcellana dalla
forma a conca, detti Cachepot; per questo motivo era più importante l'aspetto che si poteva vedere dall'alto piuttosto di quello visto di profilo; per questo motivo gli appassionati di allora cominciarono
a selezionare varietà che avessero un aspetto particolare se viste dall'alto.
Così, a partire dai Ryukin ed incrociandoli con i Ranchù, vennero selezionati i Tosakin, da un samurai di rango inferiore nel feudo di Tosa (ora prefettura di Kōchi), a Shikoku, nel
Giappone meridionale; si pensava che gli attacchi aerei statunitensi nel 1945, durante la seconda guerra mondiale, e un terremoto nel 1946 avessero spazzato via la varietà, ma un acquariofilo locale,
Hiroe Tamura, riusci a trovare in vita 6 esemplari, 2 adulti e 4 giovani di 2 anni, in un ristorante locale chiamato Kyousuirou; riuscì ad acquistare i 6 esemplari scambiandoli con una grande bottiglia di
shōchū, una vodka giapponese ottenuta dalle patate dolci, e fu in grado di far rivivere con successo la varietà Tosakin a Kochi; nel 1969, il governo giapponese dichiarò il Tosakin un "Tennen Kinenbutsu"
ovvero un tesoro naturale della prefettura di Kōchi; pochi anni dopo, fu fondata nella prefettura di Aichi la "Tosakin Preservation Society".
Presenta un corpo ovoidale, a forma di pugno, molto più gonfio e tozzo rispetto a quello del Carassius auratus normale; la testa è appuntita, priva di scaglie e raccordata da una
fronte ed una gola leggermente concave; gli occhi sono relativamente piccoli e leggermente sporgenti; davanti agli occhi vi sono due corte narici tubolari, con funzione olfattiva; la bocca, piccola, è
posta in posizione terminale ed è priva di denti; all'interno della cavità orale sono presenti due ossa falciformi, dette denti faringei, munite di numerose protuberanze ossee adattate alla masticazione;
intorno alla bocca, contrariamente alle altre specie di Cyprinidae, non sono presenti dei bargigli; la linea laterale è completa e leggermente sinusoidale; il peduncolo caudale, lungo e sottile, è
ben distinto.
La pinna dorsale, dalla forma trapezoidale e sostenuta da 3 o 4 spine rigide, seghettate posteriormente, e da 14 / 20 raggi molli, si estende dalla metà del dorso e termina con un piccolo lobo
posteriore dall'apice arrotondato; la pinna anale, dalla forma triangolare e sostenuta a sua volta da 2 o 3 spine rigide, seghettate posteriormente, e da 4 / 7 raggi molli, si stende sulla parte finale del
ventre e termina con un piccolo lobo posteriore dall'apice molto arrotondato; la pinna caudale è molto particolare e la sua forma è determinante: si apre e si allarga orizzontalmente formando un semicerchio
piatto, con i bordi anteriori che si rovesciano al di sotto una o due volte; le pinne ventrali, molto lunghe e dalla forma triangolare con l'apice arrotondato, sono poste in corrispondenza dell'inizio della
pinna dorsale; le pinne pettorali, triangolari e con il margine obliquo, sono poste ad un livello inferiore di quello della bocca.
La livrea è di color rosso metallizzato, oppure rosso e bianco o grigio-ferro; recentemente è stata sviluppata una colorazione screziata, detta Calicò, ma non è stata ancora riconosciuta nel
rigido disciplinare.
Non vi sono grosse differenze tra gli esemplari di sesso femminile e quelli di sesso maschile; quest'ultimi sono solo leggermente più snelli di quelli di sesso femminile e presentano, durante
il periodo della riproduzione, dei tubercoli nunziali sull'opercolo branchiale, sul dorso e sulle pinne pettorali.
Varietà molto più delicata della forma originaria, è difficile da allevare in un acquario, tanto che il suo allevamento in Giappone, è considerato un'arte; è meglio allevare un singolo esemplare,
in solitudine, in una particolare bacinella di ceramica, perfettamente rotonda, con acqua calma e con pochissimo movimento; teme, inoltre, i bruschi cambiamenti di temperatura.
Come tutti i carassi è onnivoro e si nutre di tutto quello che può trovare in acqua; è preferibile somministrare chironomus surgelato,
Mangime Liofilizzato o l'apposito mangime secco in scaglie o in granuli; gradisce anche la verdura fresca, lattuga, banana, spinaci appena scottati;
il mangime deve essere somministrato in piccolissimi bocconi e con molta parsimonia, più volte al giorno
La riproduzione è molto difficile e riservata agli allevatori più esperti.