Cipriniforme appartenente alla famiglia Cyprinidae; proviene in origine dal sud est asiatico: bacini fluviali dei fiumi Mae Khlong, Chao Phraya e Bangpakong, in Thailandia;
tutti gli individui offerti nel mercato dell'acquariologia sono riprodotti ed allevati in cattività.
A causa della crescita demografica e del miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni che risiedono nel suo areale di origine l'Epalzeorhynchos bicolor è quasi
completamente estinto; solo la riproduzione per l'acquariologia mantiene ancora in vita la specie.
Presenta un corpo dalla caratteristica forma a squalo; fusiforme, molto allungato, con il dorso decisamente convesso ed il ventre piatto; la testa è relativamente piccola ed
appuntita; gli occhi sono grandi; davanti agli occhi vi è una coppia di narici tubolari, con funzioni olfattive; la bocca è in posizione ventrale; sul labbro superiore è presente una coppia
di bargigli ed un'altra coppia è posta sull'angolo della bocca; il peduncolo caudale è lungo e fino ma senza soluzione di continuità con il corpo.
La pinna dorsale, tipicamente squaliforme, è sostenuta da 10 / 13 raggi molli, con i primi 4 semplici e molto sviluppati in altezza ed i successivi ramificati e più corti a
decrescere uniformemente; la pinna dorsale è posta al centro del dorso e termina con un lungo lobo posteriore che sfiora il peduncolo caudale; la pinna caudale, larga e trapezoidale, presente
il margine posteriore profondamente inciso e diviso in due lobi simmetrici con gli apici appuntiti; la pinna anale, triangolare, è sostenuta da 7 / 9 raggi molli, con i primi 3 semplici ed
allungati ed i successivi ramificati e più corti; le pinne ventrali, molto ampie e triangolari, sono poste più indietro dellinserzione della pinna dorsale; le pinne pettorali, trapezoidali,
sono in posizione giugulare.
La livrea è molto particolare; tutto il corpo e le pinne sono di un color nero profondo, vellutato; solo la pinna caudale è di un color rosso fuoco; l'apice superiore della
pinna dorsale presenta un piccolo tratto di colore chiaro, bianco o turchese.
Pesce molto robusto ma aggressivo e territoriale; specialmente da adulto non tollera i suoi simili ed è aggressivo anche con le altre specie presenti nell'acquario; è adatto a
grandi acquari, in compagnia di pesci molto robusti, in una vasca arredata con molte rocce, legni di torbiera, anforette, noci di cocco che utilizza come nascondigli.
Praticamente onnivoro; in natura si ciba di tutto quello che gli capita, residui vegetali, piccoli crostacei, vermi, insetti e loro larve, molluschi, uova ed avannotti di
pesci; in acquario gradisce molto il mangime surgelato, artemia e chironomus, ma accetta volentieri anche il Mangime Liofilizzato, come le apposite sfoglie di alghe, secco in scaglie e
granuli; non devono mancare anche vegetali freschi come foglie di lattuga e rotelle di banana; viene spesso venduto come un pesce pulitore ma in effetti non svolge un gran lavoro.
Non ha particolari esigenze per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua che deve essere solo ben filtrata ed ossigenata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno due volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di effettuare
regolarmente dei cambi parziali preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.
La riproduzione è possibile in un grosso acquario dedicato esclusivamente ad una coppia; non è facile distinguere i sessi ed è conveniente far formare una coppia affiatata
nell'acquario di comunità.
La vasca da riproduzione va riempita con acqua molto tenera e leggermente acida; l'arredamento dovrebbe essere composta da rocce, legni di torbiera e vasi di terracotta;
l'illuminazione deve essere scarsa o addirittura assente.
Dopo la deposizione, che avviene all'interno di un vaso, occorre togliere la femmina; è il maschio che si occupa del nido e della prole; la schiusa avviene dopo circa 48 ore e
dopo altre 48 / 72 ore gli avannotti hanno riassorbito il sacco vitellino e nuotano liberamente; solo ora possono essere nutriti con infusori, rotiferi e parameci oppure con gli appositi
mangimi liquidi; dopo circa un paio di settimane si possono somministrare anche naupli di artemia salina.