Ciprinide di medie dimensini della famiglia dei Cyprinidae; proviene in origine dal continente asiatico, bacino irriguo dei fiumi Giordano, Oronte, in Israele e Siria,
dei fiumi Tigri ed Eufrate in Iran ed Iraq e nei piccoli fiumi costieri della Turchia meridinale; per la sua particolare abilità nel cibarsi delle cellule morte presenti sull'epidermide
umana è intensamente allevato, specialmente in estremo oriente.
Presenta un corpo fusiforme, robusto ed abbastanza allungato, a sezione ovale nella parte centrale e compresso lateralmente nella parte posteriore; il dorso è leggermente arquato
mentre il ventre è quasi piatto; la testa è ogivale, leggermente schiacciata in senso verticale; gli occhi, piccoli e poco sporgenti, sono posti molto in avanti; davanti agli occhi
vi sono 4 narici, riunite a coppie ed ogni narice della coppia, quella anteriore destinata all'entrata dell'acqua e quella posteriore all'uscita, è separata dall'adiacente da un lembo
carnoso; la bocca, larga e protrattile, è posta in posizione terminale, ha le labbra carnose ed è circondata da 2 coppie di bargigli carnosi molto sensibili; la bocca è dotata di piccoli
denti ed all'interno della cavità orale vi sono due ossa falciformi, dette mascelle faringee, dotate di protuberanze ossee, adattate alla triturazione; le squame sono grandi e spesse; la
linea laterale è completa; il peduncolo caudale, lungo e tozzo, non presenta soluzioni di continuità.
La pinna dorsale, trapezoidale e sostenuta da 4 spine rigide e da 8 raggi molli, si innesta a metà del dorso; le spine non sono completamente ricoperte dalla membrana interradiale
e danno alla pinna un aspetto seghettato; la pinna anale, trapezoidale è sostenuta a sua volta da 2 o 3 spine rigide e da 5 o 6 raggi molli; la pinna caudale, dalla forma a delta, è profondamente
incisa e divisa in due lobi simmetrici dagli apici appuntiti; le pinne ventrali, di forma triangolare e molto larghe, sono poste in corrispondenza dell'inizio della pinna dorsale; le pinne
pettorali, trapezoidali ed anch'esse molto larghe, sono poste in posizione giugulare, appena dopo il margine inferiore dell'opercolo branchiale.
La livrea è poco colorata; il colore varia dal giallo verdastro al bruno rossiccio; sul fianco vi sono alcune macchie irregolari, di color grigio scuro o marroncino scuro; la pinna
dorsale e quella caudale sono semi-trasparenti mentre le altre sono semi-trasparenti o di un color rossiccio.
Non vi sono particolari differenze tra gli esemplari di sesso femminile e quelli di sesso maschile; questi ultimi sono solo leggermente più snelli e presentano delle evidenti
protuberanze sulla testa, dette tubercoli nunziali.
In natura è onnivoro, si nutre di tutto quello che può trovare in acqua, sul fondo o sulla superficie della stessa, alghe incrostanti, insetti, larve, vermi, piccoli crostacei e
gasteropodi; spesso rovista sul fondo per raccogliere le alghe o le minute particelle alimentari che vi si trovano; in acquario accetta qualsiasi tipo di mangime: surgelato, preferibilmente
chironomus, Mangime Liofilizzato o mangime secco in pasticche da attaccare ai vetri della vasca; il mangime deve essere
somministrato con molta parsimonia e più volte al giorno.
E' un pesce molto pacifico ma vivace; si consiglia di allevarlo in piccoli gruppi, con un'abbondante vegetazione, formata da piante come l'Ammania senegalensis oppure la
Ceratopteris cornuta; sono consigliati valori chimici dell'acqua intorno ai 8° / 15° dGh e 6,5 / 7,5 PH, è altresì consigliato un potente filtraggio, meglio se effettuato tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno tre volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di effettuare
regolarmente dei cambi parziali, preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui alimentari più grandi.
La riproduzione è abbastanza facile ed alla portata di un acquariofilo inesperto; la femmina, dopo un intenso corteggiamento da parte del maschio, espelle le uova che vengono
immediatamente fecondate dal maschio; per evitare che gli stessi riproduttori se ne nutrano, conviene far avvenire la deposizione in una vasca apposita, dotata di una griglia a maglie larghe
ad un paio di centimetri dal fondo e qualche filo di Ceratophyllum demersum come arredamento.
Una volta terminata la deposizione, conviene togliere i riproduttori e cambiare una parte dell'acqua; dopo 5 / 7 giorni avviene la schiusa ed i piccoli avannotti, in una settimana,
dovranno riassorbire il sacco vitellino; solo ora potranno essere alimentati con naupli di artemia salina, tuorlo d'uovo essiccato o altri appositi mangimi per avannotti.
Per la loro abilità nel nutrirsi delle cellule morte presenti sull'epidermide umana, senza danneggiare quelle sane sono tradizionalmente utilizzati, sopratutto nei paesi asiatici,
per effettuare la cura di varie malattie della pelle come la psoriasi o le dermatiti.