Piccolo caraciforme appartenente alla famiglia dei Characidae o Characinidae; provenie originariamente dal Brasile orientale, al confine tra
gli stati di Goiás e Mato Grosso: bacino imbrifero del Rio Araguaia, principale affluente del Rio Tocantins; ormai è intensivamente allevato ovunque per l'acquariologia.
Presenta il corpo di forma rombidale, molto allungato e molto compresso lateralmente; la testa è grande con gli occhi molto grandi; la bocca, piccola, è
in posizione terminale e leggermente orientata verso l'alto; il peduncolo caudale è ben distinto.
La pinna dorsale, dalla forma triangolare, lunga e stretta, è sostenuta da 11 o 12 raggi molli biforcati all'estremità che formano un
piccolo lobo posteriore; il primo dei raggi molli è più corto dei successivi; alla fine del peduncolo caudale
è presente una piccola pinna adiposa; la pinna caudale, di forma trapezoidale, è nettamente divisa in due lobi simmetrici, con gli apici arrotondati; la pinna anale,
sostenuta da 3 spine rigide e da 19 / 21 raggi molli, biforcati all'estremità, ha una forma trapezoidale con la parte anteriore molto più lunga e la posteriore a
scalare; le pinne ventrali, di forma triangolare sono lunghe e strette e con gli apici appuntiti; le pinne pettorali, in posizione giugulare, sono anch'esse di forma
triangolare, lunghe e strette.
La livrea, molto appariscente, è di un colore che varia tra il giallo uovo, l'arancione carico ed il rosso vivo; gli apici delle pinne sono più chiari,
quasi semitrasparenti.
Pesce gregario, molto pacifico ma vivace; convive egregiamente con tutti i pesci di piccola taglia; è consigliabile tenerlo in branchi di almeno otto o dieci
individui, in caso contrario diventa timido e pauroso; è molto adatto alle vasche di comunità con pesci di piccola taglia, come Paracheirodon axelrodi,
Paracheirodon innesi, Hyphessobrycon peruvianus oppure gli Hemigrammus erythrozonus.
Necessita di una vasca di media grandezza e con molte piante, anche delicate, come Cabomba caroliniana, Limnophila aquatica oppure
Heteranthera zosterifolia, legni e rocce per fare nascondigli.
Non ha particolari esigenze per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua che deve essere solo ben filtrata ed ossigenata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno due volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di effettuare
regolarmente dei cambi parziali preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.
Pesce carnivoro, in natura si nutre di piccoli organismi plantonici che caccia attivamente di giorno; in acquario accetta qualsiasi tipo di mangime surgelato:
artemia, chironomus, accetta anche Mangime Liofilizzato di piccole dimensioni e mangime secco in piccole scaglie o in microgranuli.
La riproduzione è abbastanza facile da realizzare in un acquario dedicato solo a loro: la vasca, dalla capacità di circa venti litri, va rienpita con acqua
con una durezza di 1° / 2° dGh ed un PH intorno al 6; ad un paio di centimetri dal fondo deve essere posizionata una griglia orizzontale a maglie fitte che permetta alle
uova di raggiungere il fondo senza essere mangiate; le uova sono molto sensibili alla luce e quindi conviene un'aggiunta di estratto di acidi umici, che le pareti della
vasca siano oscurate e che l'acquario sia sistemato in un posto molto buio; come arredamento basta disporre qualche filo di Ceratophyllum Demersum.
E' difficile distinguere il sesso dei riproduttori e comunque è sempre meglio far formare una coppia affiatata in un branchetto composto da una decina di
esemplari; quando si vede che un maschio tenta di avvolgere con il proprio corpo quello di una femmina si pesca la coppia e la si introduce nella vasca di riproduzione.
Dopo la deposizione si allontanano i riproduttori e si toglie quasi tutta acqua; la schiusa avviene dopo circa sei giorni dalla deposizione.
Dopo la schiusa è meglio mantenere al buio la vasca, sino a quando gli avannotti non nuotano liberamente; quando accade essi possono venir alimentati con
infusori , rotiferi o parameci oppure con gli appositi mangimi liquidi per ovipari; dopo qualche settimana possono essere nutriti naupli di artemia salina fatti schiudere
apposta.
In conclusione è una specie estremamente consigliabile per chi inizia a curare un acquario tropicale di piccole dimensioni e popolato da pesci tranquilli.