Perciforme di medie dimensioni, appartenente alla famiglia dei Cichlidae, è originario della costa pacifica del Sud America: bacino fluviale costiero compreso tra il Rio Esmeraldas, in
Ecuador, fino al Rio Tumbes in Perù; per la sua particolare bellezza è riprodotto ed allevato in grandi quantità per il mercato dell'acquariologia.
Il nome con cui è classificato proviene dal biologo e naturalista italiano Enrico Luigi Festa (1868-1939), per il suo lavoro sui ciclidi dell'Equador.
Presenta un corpo robusto, ovoidale, compresso lateralmente e relativamente squadrato; la testa è appuntita, raccordata da una fronte dritta e spiovente; l'occhio è piccolo; davanti agli occhi
sono presenti un paio di narici che non hanno funzione respiratoria ma olfattiva; la bocca, piccola, piatta e con le labbra carnose è posta in posizione sub-terminale; la bocca è protrattile ed all'interno
sono presenti due ulteriori mandibole faringee dotate di denti robusti; la disposizione dei muscoli della masticazione permette la possibilità di muovere indipendentemente le doppie mandibole per masticare
il cibo, spesso troppo grande per un unico boccone; l'opercolo branchiale è dotato di un preopercolo articolato; il peduncolo caudale è stretto e ben distinto.
La pinna dorsale, di forma trapezoidale, è sostenuta da 15 o 16 spine rigide e da 12 raggi molli, più lunghi delle spine rigide precedenti e con il 5°, 6° e 7° formanti un lungo apice appuntito
che si prolunga in un filamento; questa pinna ricopre gran parte del dorso e termina con un piccolo lobo posteriore dal margine arrotondato; la pinna anale, di forma trapezoidale e posta molto indietro sul
ventre, è sostenuta da 5 spine rigide, con le prime 4 separate le une dalle altre, e da 8 raggi molli ramificati, con il 3°, 4° e 5° molto allungati, a formare un filamento; la pinna caudale, dalla larga
forma a delta, ha il margine arrotondato; le pinne pettorali, trapezoidali, hanno il margine appena arrotondato; le pinne ventrali, di forma triangolare e molto allungate, hanno l'apice appuntito.
La livrea è molto colorata ed appariscente: è di un color arancione carico, con la fronte, la nuca ed il dorso di un color rosso fuoco; sulla fronte vi è una piccola barra trasversale, di color
nero, che termina a livello degli occhi; sul fianco sono disegnate 7 o 8 barre trasversali, di un color nero o verde bluastro, con la prima a forma di "Y" e l'ultima che inanella il peduncolo caudale; sul fianco sono inoltre
presenti numerosi puntini di color turchese; la pinna dorsale è divisa, obliquamente, in due parti, con l'anteriore di color nero e la posteriore di color rosso fuoco; la pinna anale è di color rosso fuoco
con i primi raggi di color nero; la pinna caudale è di color rosso fuoco mentre le pinne ventrali sono di color nero; anche sulle pinne vi sono numerosi puntini di color turchese.
Vi sono notevoli differenze somatiche tra gli esemplari di sesso maschile e quelli di sesso femminile; i primi, sempre molto più grandi, presentano una leggere gibbosità sulla fronte, gli
apici della pinna dorsale e di quella anale molto più lunghi, le barre trasversali meno evidenti ed un ocello di color nero, orlato turchese, alla fine del peduncolo caudale; con l'età gli esemplari di sesso
maschile perdono del tutto le barre trasversali e la livrea diviene di un color giallo dorato; gli esemplari di sesso femminile hanno invece le barre trasversali molto evidenti ed il ventre più rotondo.
Pesce molto robusto e longevo, purtroppo è molto aggressivo e vorace; non è assolutamente adatto alla convivenza con pesci anche poco più piccoli di lui; non è molto adatto alla vasca
acquariofilo principiante.
La soluzione migliore è allevare una coppia in una vasca molto grande, con un fondale composto da grossi ciotoli, in quanto ha il vizio di smuovere continuamente il fondo e di rovinare le piante;
è meglio inserire come arredamento soltanto grossi legni di torbiera, vasetti di terracotta e rocce; volendo si possono inserire alcuni grossi loricaridi corazzati come Platydoras armatulus, Panaque
nigrolineatus, Panaque suttoni, Panaque armbrusteri, Hypostomus plecostomus, Hypostomus punctatus.
In natura è onnivoro; si nutre di alghe patinose e della microfauna che vi si trova dentro, di insetti, vermi, crostacei e piccoli pesci.
In acquario è praticamente onnivoro, preferisce mangime surgelato, artemia, chironomus, se di grossa taglia accetta anche polpa di cozze, pesciolini o gamberetti surgelati; occorre
somministrare anche mangime di origine vegetale come foglie di lattuga o rotelle di zucchina o di banana; accetta anche mangimi liofilizzati oppure mangimi secchi in grossi granuli.
Esigente per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua dell'acquario che devono rimanere molto stabili; dato il suo appetito smodato occorre dotare la vasca di un potente
sistema di filtraggio e di ossigenazione e fare frequenti ed abbondanti cambi dell'acqua preceduti da un'accurata sifonatura del fondo; sono inoltre consigliati regolari trattamenti con ozono ed aggiunte
settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
La riproduzione è possibile in una vasca appositamente dedicata, della capacità di almeno 300 litri, dotata di un potente filtraggio ed arredata con un poco di ghiaietto, rocce e legni di
torbiera; anche se è facile determinare il sesso di questi grossi pesci, è sempre meglio far formare una coppia in un gruppo di 5 o 6 giovani esemplari.
Dopo un prolungato corteggiamento, a volte anche violento, le uova vengono deposte dalla femmina in una grotta o in un vasetto di terracotta ed immediatamente fecondate dal maschio; dopo la
deposizione entrambi i genitori si prendono cura delle uova e difendono il loro territorio da tutti gli altri pesci.
Le uova si schiudono in 2 o 3 giorni e gli avannotti vengono spostati in una buca scavata nel fondale; per i primi 5 / 7 giorni devono riassorbire il sacco vitellino poi saranno liberi di
nuotare, sempre sotto lo sguardo attento dei genitori; solo ora si possono somministrare naupli di artemia salina; gli avannotti, correttamente alimentati, crescono rapidamente e dopo 2 settimane si
possono aggiungere alla loro dieta dei mangimi secchi in scaglie minute.
In definitiva, essendo un pesce che pone qualche problema, è più indicato per un acquariofilo esperto piuttosto che per un neofita alle sue prime esperienze.