Varietà albina da alllevamento di un Caraciforme di medie dimensioni, appartenente alla famiglia dei Characidae; proveniente originariamente dalla regione
nord-occidentale del Sud America: bacino fluviale del Rio Atrato e del Rio San Juan Colombia; questa varietà è diffusamente riprodotto ed allevato per il mercato dell'acquariologia in tutto il mondo.
Presenta un corpo romboidale, leggermente allungato e molto compresso lateralmente; il dorso è leggermente appuntito mentre il ventre è più tondeggiante; la testa è
piccola ed appuntita; l'occhio è molto grande ed occupa gran parte della testa; davanti agli occhi vi è una coppia di corte narici tubolari, con funzioni olfattive; la bocca,
decisamente orientata verso l'alto, è in posizione terminale; le mascelle presentano anche una dentatura esterna; la pelle è ricoperta da squame abbastanza grandi; la linea laterale
è incompleta e leggermente inclinata verso il centro; il peduncolo caudale è ben distino.
La pinna dorsale, trapezoidale e sostenuta da 10 o 11 raggi molli ramificati, è lunga e stretta e presenta il terzo raggio più lungo negli esemplari di sesso maschile
mentre in quelli di sesso femminile è più allungato il quarto o il quinto; dietro la pinna dorsale non è presente una pinna adiposa; la pinna caudale, dalla forma a delta, è appena
divisa in due lobi e presenta gli apici ed i raggi centrali notevolmente allungati; le pinne ventrali, triangolari, presentano il primo raggi leggermente più lungo dei successivi;
le pinne pettorali, di forma trapezoidale, lunghe e strette, sono in posizione giugulare.
La livrea, tipica degli esemplari albini, è di color giallo oro; l'occhio appare di color rosso in quanto l'iride trasparente lascia vedere la retina irrorata dal sangue.
Pesce gregario, molto pacifico e vivace, è consigliabile tenerlo in branchi di almeno 8 o 10 individui, altrimenti rimane timido e pauroso; convive egregiamente con
tutti i pesci di piccola taglia; è molto adatto anche alle vasche di comunità con folta vegetazione ed un arredamento composta da rocce laviche e legni di torbiera.
E' relativamente sensibile ai valori chimici dell'acqua che deve essere tenera, acida e molto ben filtrata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno tre volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di
effettuare regolarmente dei cambi parziali preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.
Prettamente carnivoro; in natura si nutre di piccoli crostace, vermi, larve di insetto, uova di pesce; in acquario accetta qualsiasi tipo di mangime: preferisce i
chironomus surgelati ma accetta Mangime Liofilizzato oppure quello secco in scaglie o in microgranuli.
La riproduzione è abbastanza facile da realizzare in un acquario domestico ma possibile; è meglio utilizzare un acquario dedicato solo alla loro riproduzione: la vasca, dalla capacità di
circa 20 / 35 litri, va riempita con acqua molto tenera ed acida, 1° / 2° dGh e PH 5,8 / 6; è meglio filtrare l'acqua attraverso un letto di torba attiva in granuli per fornire gli acidi umici necessari;
ad un paio di centimetri dal fondo deve essere posizionata una griglia orizzontale a maglie fitte che permetta alle uova di raggiungere il fondo senza essere mangiate dagli stessi riproduttori; le uova
sono molto sensibili alla luce e quindi conviene che le pareti siano oscurate e l'acquario sia sistemato in un posto molto buio; come arredamento basta disporre qualche filo di Ceratophyllum demersum.
Non è difficile distinguere il sesso ed è comunque sempre meglio far formare una coppia affiatata in un branchetto; pescare ed introdurre i riproduttori nella vasca di riproduzione quando si
vede che il maschio tenta di avvolgere con il proprio corpo quello della femmina; dopo la deposizione, che avviene nel folto delle piante, si allontanano i riproduttori e si toglie quasi tutta l'acqua.
La schiusa delle uova avviene dopo circa sei giorni dalla deposizione; dopo la schiusa continuare a mantenere al buio la vasca sino a quando gli avannotti non hanno riassorbito il sacco vitellino
e nuotano liberamentenella vasca; solo ora possono venir alimentati con infusori, rotiferi, parameci oppure con gli appositi mangimi liquidi per pesci ovipari.
Dopo qualche settimana si possono somministrare anche naupli di artemia salina fatti schiudere appositamente.
In conclusione è una specie consigliabile per chi inizia a curare un acquario tropicale.