Elegante e colorato Perciforme appartenente alla famiglia degli Osphronemidae; originariamente era ampiamente diffuso nei laghi e nei fiumi con una folta vegetazione,
nelle pozze d'acqua dolce, stagni, fossati, paludi, situati nel settentrione del sub-continente indiano: Pakistan, India, Bangladesh; ora, per la sua bellezza e per la facilità
dell'allevamento, è intensamente riprodotto ed allevato per il mercato dell'acquariologia sia nella forma originaria sia in alcune varietà di allevamento dalle livree molto colorate.
Presenta un corpo dalla forma ellittica, abbastanza corto e molto compresso lateralmente; la testa, relativamente grande ed appuntita, occupa quasi tutta la parte anteriore;
l'occhio è grande e posto in posizione molto avanzata; davanti agli occhi vi è una coppia di narici a fossetta, con funzioni olfattive; la bocca, relativamente piccola, è decisamente
orientata verso l'alto e presenta il labbro superiore protrattile; i denti, molto piccoli ma aguzzi sono disposti sugli archi mascellare e mandibolare; tutto il corpo è ricoperto da scaglie
ctenoidi mentre la linea laterale è completa; il peduncolo caudale è corto e largo.
Caratteristica molto particolare della famiglia consiste nella presenza di un particolare organo detto Labirinto che, posto sopra la cavità branchiale e in comunicazione con essa, permette
al pesce di assorbire aria atmosferica per l'ossigenazione del sangue; questo organo permette al Trichogaster lalius di sopravvivere anche in acque poverissime di ossigeno.
La pinna dorsale, di forma trapezoidale e poco estesa in altezza, è sostenuta da 17 spine rigide, quasi completamente ricoperte dalla membrana interradiale, e da 8 raggi molli
ramificati, appena più lunghi delle spine rigide precedenti; questa pinna si estende quasi uniformemente su quasi tutto il dorso e termina con un lobo posteriore dal margine appuntito,
negli esemplari di sesso maschile, o arrotondato, negli esemplari di sesso femminile, che sfiora la pinna caudale.
La pinna anale, di forma trapezoidale e sostenuta da 17 spine rigide, con solo le prime 5 parzialmente ricoperte dalla membrana interradiale, e da 12 raggi molli, ramificati e
poco più lunghi delle spine rigide precedenti, si estende su quasi tutto il ventre e termina con un lobo posteriore leggermente ribassato e con l'apice leggermente appuntito, negli
esemplari di sesso maschile, o arrotondato, negli esemplari di sesso femminile, che sfiora la pinna caudale; le prime spine, parzialmente ricoperte, danno alla prima parte della pinna un
aspetto leggermente seghettato.
La pinna caudale, con una forma a delta, ha il margine posteriore dritto o appena diviso in due lobi dagli apici arrotondati; le pinne pettorali, di forma trapezoidale e con
il margine arrotondato, sono poste molto vicino al margine dell'opercolo branchiale ed ad un livello appena inferiore di quello della bocca.
Molto particolari sono le pinne ventrali; ridotte ad una sola spina rigida, molto lunga e flessibile, possono essere orientate in tutte le direzioni e possiedono notevoli
capacità sensoriali, vengono utilizzate per orientarsi nell'acqua fangosa e ricca di una folta vegetazione che costituisce l'habitat principale del Trichogaster lalius; insieme
al labirinto sono l'elemento dirimente che permette la sopravvivenza in un ambiente altrimenti ostile.
La livrea degli esemplari adulti di sesso maschile è molto colorata; il corpo è di un color turchese chiaro, molto luminoso, percorso trasversalemtne da una dozzina di bande,
leggermente oblique, di un intenso color arancione; la pinna dorsale è di color turchese brillante con la parte posteriore marezzata di color arancione ed il margine distale percorso da una
sottile linea rossa; la pinna anale e quella caudale sono del medesimo color turchese quasi completamente marezzate di arancione e con il margine distale percorso da una linea rossa.
Vi sono notevoli differenze tra gli esemplari di sesso maschile e quelli di sesso femminile; quest'ultimi sono decisamente più piccoli, presentano una livrea quasi completamente
di color grigio argento ed hanno l'apice della pinna dorsale e di quella anale arrotondato.
Pesce robusto e poco esigente, in natura frequenta fossi e paludi dalle acque fangose e povere di ossigeno; in acquario non è particolarmente esigente per quanto riguarda i valori
chimico-fisici dell'acqua che deve essere solo abbastanza filtrata ed ossigenata; è comunque meglio effettuare regolarmente dei cambi parziali dell'acqua preceduti da una sifonatura del fondo;
sono consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
E' un pesce pacifico e tranquillo, a volte timido, molto adatto all'acquario, anche di comunità , del principiante; in acquario dovrebbe vivere in coppia o in piccoli branchi di 4 / 6
esemplari; è compatibile con quasi tutte le altre razze altrettanto pacifiche come gli altri anabantidi o i ciprinidi: Ambastaia sidthimunki, Barbodes semifasciolatus, Boraras brigittae,
Danio kerri, Oreichthys crenuchoides, Sundadanio axelrodi.
Per il suo allevamento occorre una vasca di medie dimensioni, arredata con rocce e legni di torbiera e fittamente piantumata, anche con piante delicate perche non le danneggia.
Pesce prettamente carnivoro; in natura si nutre della piccola fauna che trova nel suo ambiente: piccoli vermi, crostacei, uova e larve di insetti; in acquario accetta qualsiasi tipo di alimentazione:
preferisce soprattutto chironomus surgelati o liofilizzati ma accetta anche mangime secco in scaglie o in microgranuli.
La riproduzione in un acquario domestico è possibile anche se non facile, per via delle minuscole dimensione degli avannotti appena nati; è il maschio che si occupa di tutta la riproduzione: per
prima cosa costruisce sotto una foglia un nido di bolle di saliva; poi convince, purtroppo con le buone o con le cattive, una femmina matura a deporvi le uova poi comincia l'attesa; padre amorevole, cura
attentamente il nido di schiuma, riparandolo con nuove bolle o areando, con il movimento delle pinne pettorali, prima le uova deposte e poi, dopo la nascita che avviene nell'arco di 12 / 24 ore, i piccolissimi
avannotti.
Purtroppo non appena gli avannotti cominciano a nuotare liberamente si disinteressa completamente della prole; per avere un numero adeguato di avannotti conviene far effettuare la deposizione in un
piccolo acquario dedicato in cui si inserisce una coppia matura; conviene togliere la femmina non appena ha deposto le uova ed il maschio non appena i piccoli cominciano a nuotare; gli avannotti, piccolissimi,
vanno nutriti per le prime settimane con infusori, rotiferi, parameci o con gli appositi mangimi liquidi; dopo si possono somministrare naupli di artemia salina fatti appositamente dischiudere.
Il Trichogaster lalius è particolarmente soggetto ad una variante della Necrosi Ematopoietica Epizootica detta "DGIV"; questa è una malattia infettiva, altamente
contagiosa e sostenuta da un virus a DNA, appartenente alla famiglia Iridoviridae; purtroppo non è curabile ed ogni pesce malato è destinato a morire; i primi sintomi di questa malattia
sono ispessimento cutaneo, letargia, anomalie del nuoto, dilatazione addominale; con il proseguo dell'infezione compaiono emorragie ed ulcere cutanee, emorragie alla base delle pinne;
purtroppo questa malattia è particolarmente contagiosa e non vi sono ancora cure; l'unica soluzione è controllare attentamente, prima dell'acquisto, il pesce e scartare tutti quelli
che mostrano anche uno solo di questi sintomi.
In definitiva è un pesce molto colorato e molto robusto, sicuramente consigliato per un appassionato alle sue prime esperienze; unica avvertenza da tenere in mente: tenendo conto che respira anche aria
atmosferica, è consigliabile mantenere l'aria al disopra dell'acquario alla stessa temperatura dell'acqua, sistemando un vetro di copertura.