Perciforme della famiglia degli Osphronemidae; originariamente proveniva dall'Indocina: Tailandia, Malesia, Sumatra e Borneo;
per lo splendido aspetto e per la facilità dell'allevamento è ormai allevato ovunque per l'acquariologia.
Presenta un corpo dalla forma romboidale, allungato posteriormente e molto compresso lateralmente; la testa è piccola ed appuntita, raccordata da una fronte ed una
gola leggermente convesse; la bocca è in posizione terminale; piccola e leggermente orientata verso l'alto ha la mascella protrattile e la mandibola prominente; all'interno della
cavità orale i denti sono presenti solo sull'osso mandibolare e non sul palato o sul vomere; tutto il corpo è ricoperto da scaglie ctenoidi mentre la linea laterale è completa
e curvata irregolarmente; il peduncolo caudale è poco distinguibile; caratteristica molto particolare consiste nella presenza di un particolare organo detto Labirinto che,
posto sopra la cavità branchiale e in comunicazione con essa, permette al pesce di assorbire aria atmosferica per l'ossigenazione del sangue; questo organo permette al
Trichopodus leerii di sopravvivere anche in acque poverissime di ossigeno.
La pinna dorsale, sostenuta da 6 / 8 spine rigide e da 7 / 10 raggi molli, ha una forma trapezoidale, lunga e stretta; la pinna anale, sostenuta a sua volta da 9 / 12
spine rigide e da 30 / 38 raggi molli, ha una forma trapezoidale e si estende su quasi tutto il ventre, dall'ano sino alla pinna caudale, e termina con un lobo posteriore; la pinna
caudale, dalla larga forma trapezoidale è divisa in due lobi dagli apici arrotondati; le pinne ventrali, poste appena dopo l'opercolo branchiale, si sono traformate in una coppia di
lunghi bargigli, molto mobili e tattili; le pinne pettorali, poste dietro alle pinne ventrali, hanno una forma triangolare con il margine molto arrotondato.
La livrea è veramente splendida, forse tra le più belle tra quelle dei pesci di acqua dolce; tutto il corpo è coperto da squame che hanno la parte centrale di color
madreperla ed il bordo scuro, marroncini o nero; l'insieme crea un bellissimo mosaico dai colori cangianti e dai riflessi iridescenti; le pinne sono di color grigio argento
ricoperte da punti di color madreperla; una sottile riga longitudinale, di color nero, parte dalla bocca ed arriva sino al peduncolo caudale, dove a volte è presente anche un
grosso punto nero.
Vi sono grandi differenze tra le pinne degli esemplari di sesso femminile e quelle degli esemplari di sesso maschile; quest'ultimi hanno la pinna dorsale molto più
lunga e con il margine frastagliato, inoltre il lobo della pinna anale termina con un apice appuntito che sfiora il peduncolo e la pinna caudale mentre quello degli esemplari di
sesso femmminile termina con un apice arrotondato che non arriva al peduncolo e neppure alla pinna caudale; anche la livrea presenta notevoli differenze in quanto gli esemplari
di sesso maschile presentano dei colori più vivaci ed hanno spesso il dorso, la testa, la gola, le pinne ventrali ed il margine della pinna anale di uno spendido color arancione.
Pesce pacifico, gregario e molto robusto, è meglio se viene tenuto in piccoli branchi di 4 / 6 esemplari, anche se i maschi, a volte, litigano tra di loro; è molto
adatto all'acquario di comunità del principiante, insieme a pesci di quasi tutte le altre razze.
Ha bisogno di una vasca relativamente grande, con un arredamento composto da molte piante, anche galleggianti, rocce e legni di torbiera; non ha particolari esigenze
per quanto riguarda i valori chimici e fisici dell'acqua; unica avvertenza da tenere in mente: tenendo conto che respira anche aria atmosferica, è consigliabile mantenere l'aria
al disopra dell'acquario alla stessa temperatura dell'acqua, sistemando un vetro di copertura.
Onnivoro, in natura si ciba di piccoli crostacei, vermi, uova e larve di insetto ma anche di piante ed alghe; in acquario è poco esigente per quanto riguarda
l'alimentazione, mangia quasi di tutto: artemie e chironomus surgelati o liofilizzati, mangime secco in scaglie o in microgranuli.
La riproduzione in un acquario domestico è possibile anche se non facile per via delle minuscole dimensione degli avannotti appena nati; è il maschio che si occupa
di tutta la riproduzione: per prima cosa costruisce, sulla superficie dell'acqua, un nido di bolle di saliva, spesso completato con frammenti vegetali; poi convince, purtroppo
con le buone o con le cattive, una femmina matura a deporvi le uova dopodiche comincia l'attesa; padre amorevole, cura attentamente il nido di schiuma, areando con il movimento
delle pinne pettorali, prima le uova deposte e poi, dopo la nascita che avviene nell'arco di un paio di giorni, i piccolissimi avannotti.
Purtroppo dopo 4 o 5 giorni, non appena gli avannotti cominciano a nuotare liberamente, si disinteressa completamente della prole giungendo fino a cibarsene; per
avere un numero adeguato di avannotti conviene far effettuare la deposizione in un piccolo acquario dedicato; togliere la femmina non appena ha deposto le uova ed il maschio
non appena i piccoli cominciano a nuotare; gli avannotti, piccolissimi, vanno nutriti per le prime settimane con infusori, rotiferi, parameci o con gli appositi mangimi liquidi.
In definitiva è un pesce molto consigliabile per un appassionato alle sue prime esperienze.