INVERTEBRATI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE

Piccolo crostaceo decapode appartenente alla famiglia degli Atyidae; è diffuso nel Sud-est asiatico; Giappone, Corea, Taiwan; attualmente è allevato e riprodotto in acquario ovunque nel mondo.

Come tutti i decapodi macruri presenta un corpo snello ed allungato, ricoperto da un carapace rigido impregnato da sali di calcio e di magnesio; il tronco è diviso nel cefalotorace, formato dalla testa e dal torace fusi in un unico segmento, dall'addome diviso in alcuni segmenti articolati, e dal telson, un segmento sagittale affiancato da un piccolo ventaglio caudale formato dall'ultimo paio di pleiopodi, detti uropodi; questi uropodi vengono portati quasi sempre chiusi.

Nel cefalotorace superiormente si distingue nettamente il rostro, un prolungamento anteriore, sottile ed affilato, del carapace, leggermente rivolto verso il basso e con sottili dentellature; alla base del rostro sono posti gli occhi, leggermente peduncolati; a fianco del rostro si dipartono tre coppie di antenne, lunghe ed articolate; nella parte anteriore del carapace si apre la bocca, longitudinale e chiusa da una coppia di mandibole mobili; i massilipedi sono trasformati in due artigli; inferiormente sono presenti cinque coppie di appendici articolate, dette pereiopodi, e deputate alla locomozione; le primi due paia di arti sono dotati di piccole chele (chelipedi) gli altri pereiopodi terminano con un piccolo artiglio.

L'addome, snello ed allungato, è diviso in alcuni segmenti e presenta una leggere gobba al centro; sotto l'addome sono presenti numerose appendici mobili, lunghe piatte e sottili, dette pleiopodi; oltre che camminare con l'uso dei periopodi, grazie al movimento dei pleiopodi la Caridina multidentata può anche nuotare, sia in direzione anteriore che all'indietro.

La livrea è di color giallo crema molto tenue, con un delicato disegno a righe e punti rossi disposti longitudinalmente.

Come tutti i crostacei anche la Caridina multidentata crescendo deve sostituire la corazza esterna, dura e rigida, che non può crescere come il corpo; per questo motivo deve effettuare periodicamente la cosiddetta muta cioè deve liberarsi della vecchia corazza e formarne una nuova; spesso quindi si ritrova la vecchia corazza abbandonata nell'acquario; questo periodo è molto delicato per il nostro ospite in quanto è più debole e vulnerabile; solo dopo aver completato la muta il crostaceo può tornare a muoversi con sicurezza nella vasca.

Molto pacifico, timido, di abitudini crepuscolari o notturne, è molto adatto all'acquario di comunità con pesci tranquilli e di piccola grandezza.

Si nutre di tutto ciò che trova sul fondo, in particolar modo delle alghe infestanti, e, per questo motivo, è considerato un ottimo pulitore.

Non ha particolari esigenze per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua che deve essere soltanto ben filtrata ed ossigenata, meglio se tramite un Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno due volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di effettuare regolarmente dei cambi parziali, preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.

In acquario normalmente abitato non ha bisogno di un'alimentazione particolare, in quanto, gli bastano gli avanzi di mangime degli altri pesci e le alghe che si sviluppano naturalmente.

La riproduzione di questo crostaceo è più difficile rispetto alle altre specie presenti in acquario e riservata ad uno specialista in quanto le giovani larve devono essere allevate in acqua salmastra (1,015 / 1,018 kg/l) e nutrito con un mangime finissimo tipo fitoplancton.

In definitiva è un piccolo crostaceo adatto, con qualche riserva, anche all'acquario di un neofita alle prime esperienze; unica precauzione, considerando che tendono ad uscire fuori dall'acqua è meglio che l'acquario sia dotato di un coperchio o di una rete sottile.