Pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Hydrocharitaceae; proviene in origine dal Sud-America, Brasile sud-orientale, Uruguay, Argentina, Cile; per
la facilità di coltivazione e per la sua bellezza è certamente la pianta più coltivata in acquariologia.
Pianta alta ma esile e filiforme, da collocare sullo sfondo, preferibilmente in gruppi molto folti.
Presenta un caule cilindrico, filiforme, molto allungato e relativamente fragile interrotto da numerosi nodi, la lunghezza dell'internodo è inversamente proporzionata alla
quantità di luce che la pianta riceve, molta luce causa un internodo corto, poca luce causa un internodo lungo; da ogni nodo del caule, si diramano 4 foglie sessili, di forma lanceolata,
disposte a crocera, disposizione verticillata; le foglie di un nodo sono ruotate di 45° rispetto a quelle dei nodi adiacenti; dai nodi possono svilupparsi anche delle radici fluttuanti,
lunghe, sottili e di un color biancastro, e delle piantine avventizie; la lunghezza della lamina foliare è direttamente proporzionata alla luce che la pianta riceve e può arrivare ai 40
mm in caso di luce molto intensa; la lamina fogliare è liscia e leggermente ripiegata verso il basso, con la nervatura centrale ben evidente; il margine fogliare è dritto e sottilmente
dentellato, tanto da sembrare ruvido al tatto.
La colorazione della parte superiore della lamina fogliare è di un bel verde brillante, più o meno intenso in relazione all'illuminazione ricevuta, con la nervatura centrale
più scura; la lamina inferiore è leggermente più chiara, di un color grigio verde.
L'Egeria densa è molto simile alla congenere Egeria najas, dalla quale si distingue per avere solo 4 foglie per ogni verticillo e per la dentellatura della
lamina fogliare più fine ed invisibile ad occhio nudo.
In condizioni ottimali produce dei piccoli fiori emersi, con la corolla a forma di rosacea; i petali sono di color bianco mentre il pistillo e gli stami sono di un color
giallo canarino.
La riproduzione avviene sia per seme che, sopratutto, per talea; sui nodi si formano alcune piantine avventizie che, quando avranno raggiunto una dimensione di 6 / 8 cm,
possono essere tagliate e collocate a dimora oppure possono rimanere sulla pianta madre per infoltirla.
Pianta dalla crescita molto vigorosa; ha bisogno di una illuminazione molto intensa, di un'abbondante fertilizzazione, effettuata direttamente nella colonna d'acqua con gli
appositi Fertilizzanti liquidi, a base di ferro chelato, e di una abbondante somministrazione di CO2, realizzata
mediante un apposito Diffusore di Anidride Carbonica; la crescita vigorosa le permette anche di drenare i nutrienti dalla
vasca impedendo la crescita delle altre piante e delle alghe infestanti.
In caso di scarsa illuminazione potrebbe verificarsi la perdita delle foglie nella parte inferiore del caule e, addirittura, la marcescenza della parte ombreggiata del caule
stesso; questo non provoca problemi alla parte superiore che spesso rimane ancorata con le radici fluttuanti oppure continua perfettamente a vivere anche se completamente fluttuante.
Invece è poco esigente per quanto riguarda i restanti valori dell'acqua che dovrebbe essere leggermente alcalina e con una durezza medio-alta; per il suo elevato assorbimento
della CO2 legata dai bicarbonati, si potrebbero formare, sulle foglie, dei depositi di carbonato di calcio, biancastri, da eliminare prontamente.
In pratica è una pianta robusta, molto versatile, facile da allevare e da riprodurre, adatta ad ogni acquario ed ad ogni tipo di pesce esso ospiti; molto indicata per i pesci
che trovano rifugio nel fittume presente nella parte superiore dell'acquario come gli Osphronemidae o gli Anablepidae.