Potremmo anche ricreare un angolo tranquillo dove coltivare solo ed esclusivamente le piante, in puro stile olandese; una sorta di piccolo giardino sott'acqua ove accostare
armoniosamente rocce, legni di torbiera e piante dal fogliame di diverse forme e colore.
Attrezzatura tecnica
Per la realizzazione di questa ambientazione serve, per prima cosa, una vasca relativamente piccola, di almeno 100 lt. ma se più grande è
meglio ancora, senza filtro laterale e preferibilmente aperta superiormente; per quanto riguarda la dotazione tecnica è necessario un rifluitore di fondo
azionato da una pompa centrifuga con una portata oraria regolabile sino al doppio della capacità della vasca; un impianto di illuminazione dotato di almeno
tre lampade fluorescenti fitostimolanti lunghe quanto la vasca, se si preferiscono le lampade HQL ne occorrono una per ogni 50 cm. di lunghezza;
occorrono anche un Diffusore di CO2, meglio se dotato di un sistema di
regolazione automatica, un Filtro esterno pressurizzato, caricato con corpi ceramici e
lana di perlon ed un Termoriscaldatore di una potenza adeguata, meglio se intubato
ed inserito nel circuito del filtro pressurizzato.
Attrezzatura tecnica: il rifluitore di fondo
E' molto diffusa la voce che il rifluitore di fondo è inutile o addirittura dannoso per una vasca di sole piante; non è assolutamente vero, anzi è vero il
contrario: il rifluitore di fondo è necessario soprattutto in una vasca di sole piante. I vantaggi della presenza del rifluitore di fondo sono rivolti
proprio ad esaudire le necessità della vegetazione dell'acquario; per prima cosa il lieve risalire dell'acqua nel substrato evita che esso si compatti troppo
impedendo il regolare sviluppo delle radici, è l'equivalente di zappettare l'orto di casa. Inoltre, aspirando l'acqua in superficie, più calda, e riportandola sul fondo
dell'acquario impedisce lo stratificarsi della stessa mantenendo le radici delle piante alla stessa temperatura delle foglie; quindi sostituisce in maniera
molto efficente i complicati sistemi a cavetti o a tappetini utilizzati per riscaldare il fondo dell'acquario molto più difficili da sistemare e regolare.
Il terzo vantaggio del rifluitore di fondo consiste nel nutrire di ossigeno la flora batterica del fondo, evitando il formarsi delle terribili zone nere e le
esalazioni di idrogeno solforato pericolose anche per le piante; inoltre l'anidride carbonica prodotta dall'attività della flora batterica sorge dal terreno
vicino le foglie ed è subito disponibile per la sintesi clorofilliana. Il quarto vantaggio è dato dal continuo apporto di sali minerali, soprattutto di
quelli che hanno una breve vita nell'acqua, ad esempio il ferro che, aggiunto quotidianamente in forma liquida chelata, è subito trasportato all'apparato
radicale delle piante per essere metabolizato.
Allestimento
Si comincia l'allestimento disponendo sul fondo della vasca il rifluitore di fondo, sistemandone il tubo di alimentazione nello spigolo
posteriore meno visibile dell'acquario, la presa di aspirazione della pompa deve stare circa tre dita sotto il livello dell'acqua, accanto
vi si sistema il termoriscaldatore, se interno, ed il tubo di aspirazione del filtro esterno; nello spigolo posteriore opposto si sistemano
il tubo di uscita del filtro esterno ed il bicchierino del diffusore di CO2; questa disposizione favorisce una leggera corrente,
costante all'interno della vasca che migliora il ricambio e la filtrazione dell'acqua. Sul rifluitore di fondo si adagia uniformemente un primo
strato di graniglia policroma silicea, pezzatura 4/6 mm., alto circa un centimetro; su questo strato se ne dispone un altro di ghiaietto
sintetico fertilizzato, tipo Hobby Aqualit o equivalente, anche questo
strato va disposto uniformemente sul fondo; ora si dispone un altro
strato di graniglia policroma, più alto nella parte posteriore della vasca e meno nella parte anteriore centrale, in maniera da formare
una specie di arco sopraelevato; si dispongono ora le radici di torbiera, le roccie laviche o di arenaria, le lastre di ardesia a formare
dei terrazzamenti che si riempiono con altra graniglia policroma. Tutti gli elementi decorativi che si utilizzano in questo biotopo devono
essere assolutamente privi di parti calcaree, se non si è sicuri della composizione di un elemento naturale lo si può scoprire semplicemente
mettendolo a bagno nel comune aceto, se si ottiene una reazione (produzione di bollicine o di schiuma) l'accessorio non è adatto; se, invece,
rimane inerte lo si può utilizzare in tutta sicurezza, dopo averlo ben lavato, nell'allestimento dell'acquario.
Allestimento: ghiaietto o stravaganti miscele di terricci nutritivi
Anche in questo caso circolano tante voci contrastanti e tanti prodotti dall'incerto uso e dubbio risultato. L'esperienza indica che quelle
miscele di terricci fertilizzati finissimi tanto decantati e pubblicizzati, hanno in definitiva più problemi che vantaggi; tendono ad intasarsi
facilmente con i residui delle foglie morte, ad ogni intervento sulle piante si sollevano densi nuvoloni di polveri finissime che intorbidano
l'acqua per lunghi periodi e poi precipitano ricoprendo di sporco le foglie sino al punto di soffocarle; inoltre per quanto studiati a tavolino
non seguono il naturale processo di assorbimento diverso da acquario ad acquario e, quindi, occorre sempre integrarle con fertilizzanti liquidi.
Tanto vale utilizzare del substrato inerte, ben lavato e sterilizzato, ed aggiungere i sali minerali via via richiesti dalle piante.
Riempimento
Finita la disposizione del fondo si può finalmente riempire la vasca con l'acqua; per questo tipo di ambientazione si deve preferibilmente
utilizzare acqua trattata con le resine scambiatrici di ioni, del tipo a scambio acido, in moda da diminuire il contenuto degli elementi Calcio
e Magnesio, responsabili della durezza dell'acqua e, quindi, della formazione di depositi calcarei sulla lamina superiore delle foglie. Il
trattamento con resine scambiatrici di ioni di
tipo a scambio acido è il migliore tra quelli disponibili nel campo dell'acquariofilia in quanto altamente efficente ed economico; meno adeguato
è l'utilizzo di un impianto di osmosi inversa, in quanto non trattiene selettivamente gli ioni dannosi ma abbatte proporzionalmente tutti quelli
presenti, causando, a volte, delle alterazione del PH difficili da correggere in seguito. Assolutamente da evitare sono le preparazioni con
resine scambiatrici di tipo salino, quelle per uso domestico, che aumentano notevolmente il contenuto di Sodio dell'acqua elevandone
irrimediabilmente il PH e quelle con l'acqua distillata comunemente in commercio per l'uso domestico. Inizialmente si riempie la vasca sino
a circa tre dita dal bordo, tanto da coprire tutti gli accessori tecnici, ora si possono mettere in funzione gli accessori, rifluitore, filtro
esterno, termoriscaldatore, impianto di illuminazione controllandone il perfetto funzionamento per una mezz'ora circa.